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approfondimento 30 Luglio 2025

Cosa fare in caso di truffa online: guida e consigli della Polizia Postale

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Cadere vittima di una truffa online è purtroppo sempre più comune.

Oggi, con l’aumento delle attività digitali, dagli acquisti online alla gestione bancaria, fino allo scambio di documenti e informazioni personali, i truffatori hanno a disposizione sempre più strumenti per colpire “alle spalle” e mettere in atto le truffe. Le frodi online sono diventate sofisticate e spesso difficili da riconoscere: basta un clic su un link falso o una mail ingannevole per mettere a rischio i propri dati, il conto bancario o la propria identità digitale.

Cosa fare se si è stati truffati online? Lo abbiamo chiesto direttamente alla Polizia Postale: ecco i consigli pratici per agire subito e proteggersi.

Le tipologie di truffe online più diffuse

Oggi i truffatori digitali mettono per lo più in atto tre tipologie di truffe.

  1. Furto di dati personali

    Le informazioni personali, inclusi documenti di identità, possono essere sfruttate per attivare conti bancari o sottoscrivere contratti fraudolenti a nostro nome, spesso coinvolti successivamente in altre attività illecite.

  2. Furto di denaro

    I truffatori utilizzano i dati della carta di credito per effettuare pagamenti, prelievi di contanti o acquisti non autorizzati.

  3. Pagamento di somme indebite

    Il truffatore invia un’email che sembra provenire da un contatto autorevole e attendibile — come un responsabile aziendale, un ente istituzionale o un’autorità giudiziaria — inducendo in modo urgente e insistente la vittima a effettuare un pagamento.

Cosa fare subito dopo essere stati truffati

Secondo la Polizia Postale, ci sono due azioni da compiere con la massima urgenza:

  1. 1. Bloccare immediatamente il canale di pagamento

    Se hai usato una carta di credito o un conto corrente, bloccali subito per impedire ulteriori transazioni. I truffatori spesso agiscono con piccoli importi per non destare sospetti: più agisci in fretta, più denaro puoi salvare!

  2. 2. Sporgere denuncia alle autorità

    Devi recarti subito presso un comando di Polizia o Carabinieri, aperti dalle 8 alle 20. In alternativa puoi prendere appuntamento presso la Polizia Postale della tua provincia. Una volta depositata la denuncia, non sarai più ritenuto responsabile per eventuali truffe commesse con i tuoi dati. La denuncia viene trasferita in Procura, che può delegare la Polizia Postale per le indagini.

Quando ci si accorge di essere vittima di una truffa online, la tempestività può fare la differenza! Intervenire rapidamente è fondamentale per proteggere i propri dati, recuperare eventuali somme sottratte e impedire ulteriori danni.

Le modalità più usate per truffare online

  1. Phishing tramite link o SMS

    Vieni indirizzato a una pagina che imita un sito ufficiale, dove ti viene chiesto di inserire dati personali o della carta per “verifiche”, come per esempio un tracciamento delle spedizioni online. Non farlo: i tuoi dati verranno rubati, presta attenzione alle mail e i messaggi che ricevi!

  2. Email false da parte delle autorità

    Ricevi una mail da parte di falsi enti o forze dell’ordine che ti accusano di reati gravi, come la pedopornografia, e ti chiedono un pagamento per evitare l’indagine a tuo danno. Nessuna autorità italiana richiede pagamenti via mail per evitare indagini o condanne!

  3. Spoofing telefonico

    Ricevi telefonate con numeri che sembrano ufficiali e rappresentativi di banche, forze dell’ordine, enti. Ti dicono che il tuo conto è a rischio e ti spingono a spostare velocemente i soldi su un altro conto.

  4. Falsi messaggi da domini aziendali

    I truffatori riescono a creare email contraffatte con domini aziendali e chiedono bonifici urgenti fingendosi amministratori delegati o responsabili. Controlla bene l’indirizzo mail da cui arriva la comunicazione: negli indirizzi mail falsi c’è sempre un errore o un’anomalia!

Cosa fare subito dopo essere stati truffati

Le truffe e gli hackeraggi di profili social sono in forte aumento, causando non solo il furto di informazioni personali, ma anche danni reputazionali e possibili azioni fraudolente a nome della vittima.

In questi casi, purtroppo, la Polizia Postale può fare ben poco, perché i server sono gestiti da aziende estere come Meta e che non rispondono facilmente alle autorità europee. La denuncia, pur essendo utile, spesso non porta a risultati immediati.

Per provare a recuperare l’accesso al proprio profilo social, ci si può rivolgere ai canali ufficiali di Meta ai seguenti link:

  1. www.facebook.com/hacked
  2. www.instagram.com/hacked

La Polizia Postale è al tuo fianco, pronta a supportarti. Ma la prima e più efficace difesa resta la tua attenzione e prudenza quotidiana: perché in questo gioco la consapevolezza è la tua arma più potente!

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